
Di Gianluca Tafuretti
Prima dell’emergenza Covid-19, in Italia lavoravano da casa 570 mila persone. Dopo l’esplosione della pandemia, la paura dei contagi, unita alle restrizioni imposte dal Governo, ha spinto e forzato molte aziende a ripensare i propri modelli organizzativi in un’ottica di lavoro a distanza.

La legge sul lavoro agile e la relativa semplificazione hanno garantito continuità di business, salvaguardando la salute pubblica sin dalla prima fase emergenziale, contribuendo a diffondere lo smart working o lavoro agile.
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Vantaggi per lavoratori e aziende
L’adozione dello smart working ha indubbiamente rivoluzionato il modo in cui le persone affrontano la loro attività lavorativa, offrendo vantaggi ma proponendo anche sfide complesse. Presenta quindi pro e contro che possono essere sia di carattere generale che personale.
Lo smart working ha diversi vantaggi che contribuiscono a migliorare l’esperienza lavorativa e aumentare l’efficienza. La flessibilità degli orari permette ai dipendenti di organizzare la propria giornata in maniera più elastica, ottenendo un miglior equilibrio tra vita privata e professionale. La riduzione degli spostamenti fa recuperare tempo e produce benefici misurabili per l’ambiente, soprattutto in termini di riduzione di emissioni di CO₂ e traffico. Inoltre, si registra meno stress e maggiore produttività, grazie a una migliore concentrazione.
Opportunità per le imprese
Altri vantaggi per l’azienda includono l’accesso a talenti globali, con competenze provenienti da tutto il mondo, e un notevole risparmio sui costi. Va sottolineata la capacità di reagire a eventi straordinari, consentendo la continuità lavorativa anche in situazioni difficili.
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Il lavoro agile può però presentare alcuni svantaggi. L’isolamento e la mancanza di interazione sociale possono indebolire la cultura aziendale. La comunicazione potrebbe soffrire di equivoci e ritardi, mentre l’assenza di controllo diretto può generare insicurezza nei lavoratori.
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Dopo l’analisi dei vantaggi e svantaggi, personalmente ritengo che lavorare esclusivamente o per lunghi periodi da remoto sia nocivo, perché tende a eliminare la distinzione tra vita privata e lavorativa, aumentando il rischio di stress da lavoro correlato.

Nel caso delle pubbliche amministrazioni, dove il ricevimento al pubblico è quotidiano, lo smart working dovrebbe essere consentito solo se è garantita la presenza fisica di almeno un’unità per servizio-settore, mediante una turnazione adeguata.
La mancanza di controllo sulle attività, l’incapacità di chiedere feedback o collaborare e l’assenza di rapporti umani rappresentano aspetti negativi, nocivi per il benessere personale e aziendale.
Pertanto, il confronto e a volte lo scontro tra dipendenti, responsabili e utenti è fondamentale per la crescita e lo sviluppo sia della pubblica amministrazione sia delle aziende.
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