
Ritardi, cancellazioni e diritti dei passeggeri: come affrontare il “secondo viaggio” burocratico
Di Anna Scapin
Per molti viaggiatori la vacanza non si conclude con il tocco delle ruote a terra. Al contrario, può iniziare un “secondo viaggio” fatto di reclami, segnalazioni e richieste di indennizzo.
Le giornate trascorse in aeroporto tra code, coincidenze perse e cancellazioni improvvise sono ormai esperienze comuni. A tutto questo si aggiunge la frustrazione di attese infinite o pernottamenti imprevisti.

Un aeroporto non è solo un punto di transito, ma il biglietto da visita di una destinazione.
L’efficienza ha un costo, ma riduce i disservizi e restituisce ai viaggiatori la sensazione di essere accolti.
La normativa europea CE 261/2004 tutela i passeggeri in caso di disservizi. Prevede:

Non sempre si ha diritto a un rimborso:
Molti viaggiatori ignorano questi limiti, alimentando aspettative che spesso si scontrano con la realtà normativa.
Per supporto, i viaggiatori possono rivolgersi all’ENAC, ente nazionale per l’aviazione civile.
I disservizi aerei non colpiscono solo i singoli passeggeri, ma l’intero sistema turistico europeo.
La sfida per l’UE è duplice:
Nel turismo globale, l’accoglienza non inizia più in hotel ma al varco dei controlli in aeroporto. La competitività di una destinazione si misura anche da lì.
Un viaggio può trasformarsi in un’esperienza burocratica stressante se non si conoscono i propri diritti. Sapere come documentare, reclamare e agire in modo tempestivo è fondamentale per affrontare i disservizi aerei senza rovinare il ricordo della vacanza.
E tu, hai mai richiesto un rimborso per un volo in ritardo o cancellato?






