
Di Redazione
Quando si affronta il tema della piaga della droga la società italiana si divide, dando vita a un dibattito che sembra polarizzato su due posizioni nette e distinte. Una più conservatrice e rivolta al contrasto e l’altra, invece più orientata alla liberalizzazione o la depenalizzazione.
Questa discussione si manifesta nel dibattito politico tra destra e sinistra con particolare riferimento alla “Liberalizzazione delle droghe leggere”. Due approcci totalmente diversi e basati su presupposti culturali opposti.

In sintesi: se a Destra emerge una prospettiva che privilegia una ferma opposizione in ottica di battaglia di natura sociale, a Sinistra si contrappone un approccio che spinge per un maggiore permissivismo, puntando alla riduzione del danno e alla necessità di sottrarre il mercato dello spaccio di stupefacenti al controllo della criminalità organizzata.
Dipendenze e problemi correlati
In un contesto assolutamente complesso, il Governo Meloni ha voluto tracciare una linea ben precisa. Il recente Decreto Sicurezza introduce infatti norme contro le cosiddette “droghe leggere” con particolare riferimento ai prodotti costituiti da infiorescenze di canapa. Per intenderci la cosiddetta “Cannabis”.
L’argomento è chiaramente di grande interesse perché incide sul bilanciamento di diritti, costi sociali e libertà strettamente personali e sta animando una grande disputa mediatica. La città di Milano non poteva certo rimanere estranea. Il 26 Giugno davanti a Palazzo Marino si è svolto un suggestivo flash mob a sostegno di un’iniziativa dal titolo “Difendi La Vita” organizzata dal Dipartimento Salute di Fratelli d’Italia del capoluogo meneghino.
Indipendentemente dalle posizioni di natura ideologica appare chiaro che il punto di equilibrio per la lotta alla droga debba passare per una forte campagna di prevenzione. Non è un caso che la manifestazione abbia richiamato cittadini, attivisti e politici.
Il messaggio è stato inequivocabile e privo di ambiguità:
“La lotta contro la droga non è solo una questione sanitaria, ma una battaglia culturale e sociale che richiede l’impegno di tutti.”
Sono state queste le parole di Alba Lemba (rappresentante del Dipartimento Salute FDI) che hanno sottolineato l’importanza di scendere in campo con iniziative concrete e simboliche che siano un mix di educazione e sostegno alle famiglie e ai giovani in ottica preventiva.
Il messaggio finale: “Non c’è libertà nello sballo, ma solo degrado e dipendenza. Noi siamo dalla parte della vita, sempre”.
Pur nel rispetto delle indiscusse libertà personali, questo aspetto appare particolarmente cruciale in un’epoca in cui molte dipendenze rischiano di essere banalizzate, alimentando la pericolosa e fuorviante idea che il concetto stesso di libertà possa risiedere nello “sballo”.
La sinergia tra l’azione legislativa e iniziative come “Difendi la vita” è evidente: se da un lato la legge cerca di garantire maggiore sicurezza e protezione per i cittadini attraverso misure di forte contrasto, dall’altro viene ribadita con forza la necessità di costruire una cultura della prevenzione che vada oltre le sole sanzioni.
Il flash mob, dunque, non è stato solo un’iniziativa simbolica, ma ha voluto essere un catalizzatore per un impegno collettivo e consapevole di tutti gli attori sociali, dalle istituzioni alle famiglie, affinché si impegnino congiuntamente per creare un ambiente più sano e protetto per la crescita delle nuove generazioni
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La lotta alla droga, come ribadito con forza dagli organizzatori e dai partecipanti, non è solo una questione di repressione legislativa o di interventi sanitari isolati, ma deve coinvolgere tutti per la realizzazione di una comunità solidale che si fonda su un’educazione conscia del valore della vita.
Ci auguriamo che tutti i rappresentanti delle istituzioni sia a livello nazionale che locale, indipendentemente dal loro schieramento politico, operino per il raggiungimento di questi obiettivi e la concretizzazione di una società più sana.






