Punteggiatura e generazioni: i tre puntini che dividono giovani e adulti

SocialeCulturaAttualità3 months ago67 Views

Dai romanzi di Céline a TikTok: come l’uso delle ellissi racconta età, emozioni e linguaggio digitale

Di Francesca Bocchi

Louis-Ferdinand Céline ne usava spasmodicamente tre, mentre Gadda si concedeva anche il quarto. Ma cosa significano oggi i puntini di sospensione?

Su TikTok (Guardian – TikTok and Punctuation), molti video mettono in discussione l’uso della punteggiatura nei messaggi, definendola “inutile” o addirittura “maleducata”.

Un esempio tipico: “Beh, se non vuoi aiutarmi…” → per alcuni un invito a continuare la conversazione, per altri un segnale passivo-aggressivo.

La punteggiatura come indicatore di età

Il linguista britannico David Crystal nel libro Texting, the great debate descrive come gli SMS abbiano reinventato la punteggiatura negli scambi digitali.

Anche l’intelligenza artificiale conferma: la punteggiatura è un indicatore generazionale e contestuale.

  • Per la Generazione Z, l’assenza di punteggiatura è normale: il punto è brusco, i tre puntini ridondanti.
  • Per gli adulti, le ellissi sono un’alternativa morbida al punto, un modo gentile per chiudere senza sembrare freddi.

La punteggiatura come indicatore di età

Il linguista britannico David Crystal nel libro Texting, the great debate descrive come gli SMS abbiano reinventato la punteggiatura negli scambi digitali.

Anche l’intelligenza artificiale conferma: la punteggiatura è un indicatore generazionale e contestuale.

  • Per la Generazione Z, l’assenza di punteggiatura è normale: il punto è brusco, i tre puntini ridondanti.
  • Per gli adulti, le ellissi sono un’alternativa morbida al punto, un modo gentile per chiudere senza sembrare freddi.

Le ellissi come emozione e disagio

I tre puntini possono esprimere molto più di una semplice pausa.

  • Emozione nascosta (modestia, orgoglio, tristezza).
  • Invito implicito a proseguire una conversazione.
  • Riflesso del disagio in una società che spesso censura l’espressione della sofferenza.

Durante la pandemia, l’uso delle ellissi è cresciuto esponenzialmente, diventando un mezzo per rendere “sospeso” il malessere o l’ansia.

Dal punto autoritario ai messaggi infiniti

Secondo studi linguistici (BBC – Why punctuation matters), il punto nei messaggi brevi viene spesso percepito dai giovani come freddo o autoritario, mentre resta neutro per gli adulti.

Le ellissi invece sono:

  • Accettate se suggeriscono ironia, emozione, stanchezza.
  • Rifiutate se usate sistematicamente, perché viste come banali o passive-aggressive.

Esempio:

  • “Arrivo…” = cortese per un adulto.
  • “Arrivo…” = ironico o infastidito per un adolescente.

Con i social e la messaggistica istantanea si afferma il concetto di conversazione continua: non esiste più una vera chiusura, ma solo una pausa. I tre puntini diventano il simbolo di questo nuovo linguaggio.

La punteggiatura come gioco creativo

Nonostante regole e differenze generazionali, la punteggiatura rimane gioco, invenzione e creatività. Come ricordava Totò (Antonio De Curtis), “la punteggiatura è anche libertà espressiva”: le regole vanno conosciute, ma possono essere trasgredite per arricchire il pensiero.

Conclusione

La punteggiatura nei messaggi non è un dettaglio, ma un indicatore sociale e generazionale. Dalle ellissi di Céline ai video virali su TikTok, continua a raccontare chi siamo e come comunichiamo.

E tu come usi i tre puntini: come pausa gentile, invito a parlare o semplice abitudine?

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